sabato 2 ottobre 2010

I 400 colpi (Les Quatre Cents Coups)

Di Francois Truffaut, con Jean Pierre Lèaud, Francia, 1959.


Parigi, la magica e sublime.
Antoine Doinel è un ragazzino di 12 anni. Vive con la madre ed il patrigno, in un piccolo appartamento. Considerato poco dalla madre, una donna dedita più a se stessa ed alla sua vita che al figlio o al marito, Antoine va male a scuola ed a essa preferisce il cinema e le uscite con l'amico René. Farà qualche furtarello, e dopo avere marinato la scuola prima e aver preso un brutto voto dopo, decide di non tornare più a casa, per evitare l'ennesima delusione. Così trascorrerà le sue notte in una buia ed affascinante Parigi di fine anni '50.
Viene narrato, dunque, il percorso di crescita e maturità di un bambino che pian piano diviene adulto e come tale deve affrontare i suoi problemi e responsabilità. Tutti i comportamenti di Antoine sembrano gridare al bisogno d'attenzione verso i familiari e le istituzioni. 
Insomma un inno alla libertà dell'infanzia e alle sue mille difficoltà ed insicurezze. Antoine dovrà affrontare il riformatorio e l'indifferenza familiare. Tuttavia il finale ci regala uno dei momenti più belli di tutta la pellicola, una metafora di vita e di libertà attraverso gli occhi di un bambino ormai divenuto uomo. 


Curiosità: Il titolo originale si riferisce all'espressione "faire les quatre cents coups", che vuol dire "fare il diavolo a quattro";
E' il primo lungometraggio di Truffaut ed è il primo film di una serie dedicata ad Antoine Doinel, alter ego del regista, sempre interpretato da Jean-Pierre Léaud
La serie racconta la vita di questo giovane, dall'adolescenza alla maturità ed i fil sono
Antoine e Colette (1962), Baci rubati (1968), Non drammatizziamo... è solo questione di corna (1970), L'amore fugge (1978).


5/5



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